Presentato oggi il primo rapporto di Antigone sulle donne in carcere

Rapporto DonneDi carcere si parla poco in generale. Di carcere al femminile si parla ancora meno, perché le donne sono poche, poco più del 4% del totale dei detenuti, e lo sono nel tempo (i dati sono simili da decenni) e nello spazio (in tutto il mondo le donne in carcere sono poche).

Con il nostro Rapporto abbiamo voluto innanzitutto accendere un faro su questo tema troppo spesso in ombra. Nei mesi scorsi abbiamo visitato tutte le carceri femminili, le sezioni femminili ospitate in carceri maschili, le carceri e sezioni femminili minorili, le sezioni per donne detenute trans in carceri maschili. Raccontiamo questi luoghi uno a uno, per far emergere uno spaccato di vita che non può ridursi, nelle sue peculiarità socio-giuridiche e nei suoi bisogni specifici, al carcere maschile.

Le donne hanno esigenze specifiche che vanno affrontate. Per questo chiediamo l'istituzione di un ufficio che si occupi solo di detenzione femminile all'interno del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. È solo una di dieci proposte che lanciamo nel Rapporto come frutto della nostra osservazione diretta. Nella convinzione che la gestione della detenzione femminile, con le sperimentazioni che può portare vista la scarsa pericolosità criminale e penitenziaria delle donne in carcere, potrà portare a un nuovo modello generale di detenzione anche per gli uomini, più aperto al territorio circostante e più vicino al dettato costituzionale di una pena diretta alla reintegrazione nella società.

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